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Piramide di Maslow e internet del benessere

2025-06-14 12:21

Francesca Dantes

Piramide di Maslow e internet del benessere

Come la rete e il bisogno di dare un significato alla nostra vita si incontrano ogni giorno

Uno dei capisaldi del pensiero sulla crescita personale e l’analisi dei bisogni di un individuo è la piramide di Maslow. Questa teoria psicologica individua una gerarchia tra i bisogni della persona dai più basilari e fondamentali ai più complessi e interiori. Ecco una panoramica dei livelli della piramide:

- Bisogni Fisiologici:

Sono i bisogni più fondamentali per la sopravvivenza, come il cibo, l'acqua, il sonno, la respirazione e la regolazione della temperatura corporea. 

- Bisogni di Sicurezza:

Comprendono la necessità di protezione da pericoli, la stabilità, la libertà dalla paura e dall'ansia, e la sicurezza di avere risorse e lavoro. 

- Bisogni di Appartenenza:

Include il bisogno di affetto, di relazioni sociali, di essere accettati e di appartenere a un gruppo o una comunità. 

- Bisogni di Stima:

Riguardano il desiderio di sentirsi importanti, di essere rispettati, di avere un buon autostima e di essere apprezzati dagli altri. 

- Bisogni di Autorealizzazione:

Il livello più alto della piramide, che comprende il desiderio di raggiungere il proprio pieno potenziale, di esprimere la propria creatività, di perseguire obiettivi personali e di dare un significato alla propria vita. 

Secondo Maslow, gli esseri umani sono motivati a soddisfare i bisogni in un ordine gerarchico: una volta soddisfatti i bisogni più elementari, l'individuo può poi concentrarsi sui bisogni di livello superiore.

Ora, guardando la grande quantità di psicologi, coach, counselor e figure simili che quotidianamente producono contenuti sulle varie piattaforme social, mi chiedo: a quale livello di bisogno rispondono davvero? Fondamentale, complesso o altro? Le statistiche in Italia parlano di una popolazione finita a maggioranza in un mix di analfabetismo funzionale e tecnologia, nel quale quest’ultima però riesce a portare nella disponibilità di chiunque anche questo tipo di contenuti. In teoria, stando alla situazione attuale tra crisi sociali, economiche - e anche di mezzi cognitivi – e aumento al ricorso di farmaci, l’esigenza gerarchica all’autorealizzazione di Maslow dovrebbe essere in diminuzione. E allora perché questo proliferare del settore del ben-essere? E se il bisogno di dare un significato alla propria vita, che Maslow pone al vertice della piramide, ne fosse contemporaneamente anche la base? Il significato che diamo alla nostra vita non è forse lo stampo che dà forma ai nostri bisogni? Dare un senso alla propria esistenza è un bisogno che genera una motivazione o piuttosto una mera funzione del sistema persona alla stessa stregua del sistema circolatorio? Possiamo prescindere dal dare un significato in primis a noi stessi e poi alle cose per vivere? Il processo di significazione, quello attraverso il quale, spontaneamente, attribuiamo un senso a sensazioni, emozioni, parole, azioni, immagini, eventi, sorregge l’identità della persona. E non ci viene insegnato come farlo, lo facciamo e basta. Quello che ci viene insegnato e impariamo a creare son i suoi contenuti. Il bisogno di autorealizzazione di Maslow, letto in questo modo, può rispondere alla domanda sul grande interesse ai temi del benessere personale: le persone sono chiamate in modo innato a creare una versione di se stessi per poter interagire col mondo a prescindere dalla situazione socioeconomica e dalle caratteristiche cognitive. Per questo la diffusione più ampia di nozioni e strategie, grazie alla tecnologia di oggi, da parte degli esperti rende l’autorealizzazione accessibile come mai prima d’ora, basta avere in mano uno smatphone. Abbiamo questa funzione della significazione, innata e programmata per appagare questo bisogno, e allora perché le persone non vanno tutte da psicologi, coach, coaunselor, ecc? Il problema non è l’urgenza di autorealizzarsi o la motivazione all’autorealizzazione, ma il passaggio all’azione. L’unica motivazione possibile rispetto al senso della propria vita è quella di volerla cambiare. Ed è questo il passo difficile. L’internet del benessere, fatta di psicologi, coach, counselor e altri, non fa altro che fornire a tutti occasioni quotidiane per compierlo questo passo. Cerchiamo di non sprecarle. 

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